La casa di Omar

Ieri a Gerusalemme, abbiamo assistito alla distruzione della casa del nostro caro amico Omar, che molti di voi conoscono. Uno dei giorni più tristi della mia vita. Vi racconto come è nata la storia. Nel 1993 Omar, dopo aver chiesto inutilmente i permessi edilizi, ha deciso di costruire una nuova casa sul suo terreno. Vi ha abitato due anni fino a quando la municipalità di Gerusalemme lo ha sanzionato con una multa di 5000 euro per aver costruito senza permesso. Da quel momento in poi Omar è stato costretto a pagare ogni mese 140 euro fino al completamento della sanzione.
Dopo aver finito di pagare Omar si aspettava di ricevere il permesso e invece sono arrivate altre sanzioni. Omar le ha pagate, mese dopo mese, per quindici anni. Fino a sei mesi fa, quando non è stato più in grado di pagare. A questo punto è scattato l’ordine di demolizione.
Omar dovrà dimostrare di aver demolito la sua casa, a sue spese, entro il 17 settembre 2010. Se non lo farà, interverranno i mezzi militari e Omar sarà costretto a pagare ulteriori 13500 euro. Per questo non ha avuto altra scelta che chiamare un amico con il bulldozer che, sotto i nostri occhi, ha iniziato a demolire la casa.
Il giorno 24 agosto 2010 rimarrà scolpito nel nostro cuore perchè insieme ad altri amici italiani siamo stati vicino a Omar, ai suoi fratelli e a tutte le donne musulmane di questa bella famiglia mentre le ruspe distruggevano la casa. La violenza che hanno dovuto subire è veramente troppa, perchè quando devi per forza demolire la tua casa con le tue mani, non puoi rimanere indifferente e non sentire niente!
Non dimenticherò mai i volti velati delle donne che, con molta dignità, lasciavano scendere le lacrime, oppure i volti increduli dei bambini piccoli che provavano paura ad ogni colpo secco del bulldozer contro la loro casa!
Omar, ti siamo vicini e ti ringraziamo per la tua testimonianza di coraggio e di forza! Video Video 2

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11 risposte a La casa di Omar

  1. pia ha detto:

    mi è venuta la pelle d’oca quando ho visto il video e ho riconosciuto Omar. Non ho parole
    per poter dimostrare la mia solidarietà mi sento troppo impotente. Posso soltanto essere triste, con tanto desiderio di essere lì per poter abbracciare Omar e la sua famiglia.

  2. Ricceri Beppe ha detto:

    Caro Abuna Mario ho visto le foto e anche noi siamo addolorati per quello che è successo ad Omar, conoscendo quante difficoltà hanno i Palestinesi nel farsi una casa,
    ma stai tranquillo che non vi dimenticheremo ed oltretutto ho fatto girare le notizie che ci hai dato sul muretto, che da noi è il luogo di ritrovo dei ragazzi.
    Ti invio un grosso abbraccio da parte mia, della mia famiglia e di tutti i nostri amici ai quali racconto la vostra situazione. Che Dio ci protegga.

  3. luigi ha detto:

    La distruzione della casa di Omar -a sua cura e degli amici!- pare un tassello della distruzione della speranza di trovare infine una strada di pace in Palestina: colpi di martello pneumatico dentro il cuore di molti.
    Ma Omar è forte, e forti e pazienti sono i palestinesi. Ricordando di aver giocato a calcio in prima squadra, Omar sa -come noi- che ogni partita ha un “secondo tempo”, e il risultato può essere rovesciato: i ragazzi che si vedono giocare nell’altro video SONO UNA SPERANZA.

  4. Mauro Travaglini ha detto:

    Ciao Mario, sono qui con Anna Rita, e quando abbiamo riconosciuto Omar………..ci mancano le parole. Un senso di impotenza.
    Non sappiamo se piangere, arrabbiarci o cos’altro.
    Vorremmo essere più vicini A Omar e alla sua famiglia; intanto lo siamo sicuramente nella preghiera e nella Speranza, quella che ci fa sperare oltre ogni speranza, “spes contra spem”, ALDILA’ della speranza.
    Abbraccialo per noi e non mancheremo di far girare la notizia
    Un forte abbraccio anche a te

    Mauro e Anna Rita

  5. marco e laura cristofani ha detto:

    Ciao mario, pensare di dover abbattere la propria casa dopo i sacrifici fatti per realizzarla credo sia un dolore indicibile, vorremmo trasmettere ad Omar la nostra solidarietà e nello stesso tempo la speranza che tutto questo dovrà cambiare, pregando per voi e per la pace in questa terra contesa ti inviamo un abbraccio.
    Marco e Laura

  6. Giovanni e Aidi ha detto:

    Ho conosciuto Omar in occasione del viaggio in Terra Santa nel mese di Maggio ed ho passato il primo dopo cena ad Haifa discorrendo amabilmente con lui che con pazienza infinita mi raccontava della sua famiglia e con le poche parole d’inglese che conosco, riuscimmo a comprenderci immediatamente. I tanti suoi fratelli ma sopratutto l’infinita famiglia della zio rappresentavano per me motivo di stupore. Poi nei giorni che ho passato con lui ho imparato a conoscernene la gentilezza “vera” nei nostri confronti e tutte le premure di cui eravamo oggetto: l’acqua minerale sempre fresca, la temperatura nel bus sempre ideale ad ogni ripartenza, le brevi soste per l’acquisto di un cocomero o delle fragole che ci ritrovavamo serviti dopo cena. Poi abbiamo migliorato la nostra conoscenza reciproca e lui mi raccontava dei figli e della moglie con l’orgoglio di chi era consapevole che in una terra così devastata lui era riuscito a fare qualche cosa di positivo. Ricordo le sue risate quando Mario gli traduceva le mie barzellette sugli ebrei, alcune non lo nego un po’ pesanti ma che lo divertivano molto. O la volta che al check fece credere al Capo delle guardie un certo Elial che ero il nuovo dottore e questo salì nel pulman per salutarmi con ossequioso rispetto. Ma sopratutto il mio ricordo va al pomeriggio che ci volle suoi ospiti nella sua casa, quella “regolare” a due passi da quella che ora è stata abbattuta. Conoscemmo i suoi figli di cui era fiero e ci presentò anche la moglie; ci offri biscotti, bibite e cocomero ma sopratutto ci offrì la sua amicizia. Non ricordo le parole esatte ma il senso quello si; chiunque aveva accettato la sua ospitalità sarebbe stato suo amico per tutta la vita. Stasera carissimo fratello Omar piango con te e per te l’ingiustizia che il tuo popolo subisce ogni volta che qualcuno viene invitato nelle vostre case ma la sua stupidità gli fa opporre un rifiuto. Stasera piango con con tutti voi per tutte le volte che la prepotenza e l’arroganza dei vincitori ha rifiutato il vostro invito preferendo diventare padroni arroganti e prepotenti anzichè ospiti, forse un po’…. molto scomodi ma pur sempre ospiti. Forza Omar sono certo che saprai superare anche questa ingiustizia anzi da questa troverai tutta l’energia per altre giuste battaglie. Pregheremo per tutti voi il Dio che ci fa sentire fratelli e a Lui affideremo il nostro destino nella certezza che illuminerà le nostre scelte. Ti abbraccio…. Giovanni e Aidi

  7. alessandro e annalisa ha detto:

    non abbiamo davvero parole, siamo sconvolti.Abuna Mario da un abbraccio a OMAR ! prima o poi ci sarà giustizia !

  8. Valentina ha detto:

    …NON posso credere ai miei occhi, mentre il video scorre le lacrime scendono copiose …quanta amarezza e senso di impotenza !…In giugno ho lasciato Omar felice e pieno di speranza e poi questo video….non ci sono parole da dire ma solo preghiere da recitare per questa famiglia e per questo popolo devastato nella terra magica che mi ha rubato il cuore!….
    Ti prego, Mario, di abbracciare Omar da parte mia e…. ke Dio ci perdoni!!!….

  9. paolo ha detto:

    Omar, le parole le lascio dentro di me… ne dico solo tre: MA CIò D’COIP’!

  10. Ilaria ha detto:

    non ci sono davvero parole!!tanta violenza.,tanta sofferenza che potrebbero essere benissimo evitate e invece la situazione degenera!!!abuna sii vicino ad omar da parte mia e di quanti come me hanno a cuore la vostra terra!!!

  11. giuliana ha detto:

    Quanta dolore e tristezza, carissimo Omar! Oltre la beffa anche il danno! Ti sono vicina con tutto l’affetto possibile e testimonierò la tua ingiustizia subita! Intanto ti ringrazio ancora per la tua cordialità nel portarci in giro durante la settimana vissuta nella tua Terra che è anche nostra! Un abbraccio e che Dio perdoni tutti gli abusi perpretrati ai vostri danni. 😦

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