Forse molti di voi hanno saputo della manifestazione di ieri a Roma, ma forse nessuno o quasi ha saputo che ci sono altri ebrei meravigliosi che si vergognano della Nirestein e dei suoi amici….(a proposito la colona Nirestein abita a Gilo, il famoso insediamento illegale costruito sulla terra della mia parrocchia…indi per cui qualcuno ci potrebbe aiutare a domandargli di restituire quello che ci ha rubato???). Oggi voglio dare voce a loro pubblicando questa bella lettera che avevano scritto prima della manifestazione. E’ questo il modo giusto di amare Israele : aiutarlo a cambiare totalmente direzione della sua politica, non quello di fare queste manifestazioni di appoggio incondizionato!!!
Si terrà a Roma il 7 ottobre una manifestazione pro-Israele, promossa
dalla deputata del PdL, e colona, Fiamma Nirenstein. Vi parteciperanno
politici di destra come J.M. Aznar, ex premier spagnolo, il deputato
berlusconiano G. Quagliariello, insieme a deputati e dirigenti del PD
come W. Veltroni e Furio Colombo, senatori come U. Veronesi,
giornalisti di destra come Giuliano Ferrara e Mario Sechi, insieme a
quelli di “sinistra” come Barbara Palombelli, il presidente della
Comunità Ebraica romana Riccardo Pacifici, universitari “mediatici”,
artisti del varietà ed altri.
Ci colpisce come particolarmente incongrua la partecipazione
bipartisan di politici e parlamentari del governo e dell’opposizione,
in nome di una mal intesa solidarietà con lo Stato di Israele che si
esprime con l’appoggio incondizionato al governo israeliano, qualsiasi
cosa compia, in dispregio dei diritti civili, politici ed umani dei
Palestinesi, che siano cittadini israeliani o abitanti dei Territori
occupati dal 1967. Giorno dopo giorno viene sottratta loro la terra di
sotto i piedi, distrutte le case per costruirvi quelle dei coloni
Ebrei, tolta l’acqua per darla ai coloni, tolta la libertà di
circolazione nel loro Paese e la libertà personale: circa 6000 persone
sono in prigione, quattordicenni compresi, e centinaia di detenuti
“amministrativi”, senza processo.
Sotto il governo Netanyahu è stata ribadita la validità attuale di una
legge ignobile votata anni fa come ‘temporanea’, che di fatto vieta a
coniugi israeliani Arabi, di convivere in Israele o nei Territori
occupati con il coniuge non prima residente. La stessa separazione
viene imposta ai palestinesi di Gaza rispetto a quelli di
Cisgiordania. Un provvedimento, quest’ultimo, che neppure il regime
fascista mussoliniano avrebbe osato prendere. L’assedio di Gaza, che
impedisce ogni attività produttiva e crea fame, continua. E’ di meno
di due anni fa l’attacco che ha causato la morte di quasi 1.400
abitanti, la maggior parte dei quali non aveva preso parte alle
ostilità. Quando una flottilla di pacifisti ha cercato di rompere
l’assedio, prima dell’estate, l’esercito israeliano non ha esitato a
compiere assassinii a sangue freddo, per fermarla; così il report
recentemente diffuso dall’ONU. La “nave degli Ebrei” che portava
generi di conforto e giocattoli per la popolazione civile di Gaza, (a
bordo della quale si trovava un sopravvissuto ai lager nazisti e un
premio Nobel per la pace) è stata sequestrata in alto mare con tutto
il suo carico e il pacifista israeliano Jonathan Shapira,
rappresentante delll’organizzazione pacifista israelo-palestinese
“Combatants for Peace”, è stato sequestrato e torturato.
Ci sembra veramente che questa manifestazione sia una vergogna per
chiunque abbia ancora stima per le libertà civili e democratiche, e si
voglia opporre alla avanzata del nazionalismo razzista, in Italia come
in Israele. Il razzismo oggi si manifesta soprattutto contro il mondo
arabo e contro gli immigranti di ogni etnia, Rom, Africani e Slavi. La
politica del governo Nethanyahu e l’appoggio che esso pretende di
ricevere dagli ebrei della diaspora hanno dato fiato anche
all’antisemitismo fascista e di certa pseudosinistra.
Il 2 ottobre – quando era ormai nota a tutti la ripugnante storiella
antisemita raccontata dal nostro premier – l’organizzatrice della
manifestazione pro-Israele ha scritto: “Berlusconi (…) ha dichiarato
il suo consueto e sincero attaccamento al mondo ebraico”. Altri, di
coloro che hanno dichiarato il sostegno attivo all’evento, tacciono.
Noi Ebrei di queste amicizie e di queste colpevoli connivenze facciamo
volentieri a meno.
Agli Ebrei italiani che vogliano esser fedeli alla tradizione
universalista ed antinazionalista che ha caratterizzato la cultura
ebraica da molti secoli, e alla Memoria dei morti, chiediamo di
rinunciare al nazionalismo sciovinista per il governo di Israele,
prevedibilmente portatore di colpevoli sventure per tutti.
Rete-ECO (Rete degli Ebrei contro l’Occupazione)
Grazie per aver pubblicato questa bellissima lettera. Auspico anche io che tutte le piccole cellule che si adoperano per far cambiare atteggiamento ai potenti, prendano sempre più campo. Io ci credo che si possa mettere fine a queste occupazioni selvagge e che la Pace agognata venga raggiunta. A noi, da lontano e che abbiamo toccato con mano la realtà di questi popoli, non resta che testimoniare ciò che abbiamo visto e supportare con la nostra preghiera.
Mi auguro tanto che si giunga quanto prima a capire che il sacrosanto rispetto per la religione ebraica, e l’indiscutibile diritto ad esistere dello Stato di Israele, nulla hanno a che vedere con la doverosa condanna della politica praticata dal governo israeliano tesa unicamente a calpestare i diritti civili , politici ed umanitari del popolo palestinese.
Il problema è un’altro : si vuole veramente capire questa distinzione ? o piuttosto si fa ricorso alla libertà religione ed alla difesa dello stato solo per (fingere) di non vedere una politica di repressione degna dei peggiori regimi dittatoriali ?
Anche se Tony Blair e Barack Obama affermano che siamo ad un passo dalla soluzione del questione palestinese, io ho il sospetto che invece la questione si protrarrà ancora molto a lungo. Mi riesce molto difficile non trovare grossi ostacoli anche per parte palestinese al processo di pace, ma chiunque trascorra anche solo qualche giorno in quella terra non può non sentire pesantissimo il tallone israeliano sul popolo palestinese. Apprendo con grande rammarico della partecipazione alla manifestazione di personalità che penso si ispirino ad ideali democratici, ma mi rallegra invece che a prendere le distanze da quella siano invece gruppi di ebrei che come molti altri non possono tollerare che in nome della sicurezza di Israele possano macchiarsi dello stesso delitto che con argomentazioni simili hanno subito i loro genitori e nonni per mano nazifascista.
Andrea
Tutti qui in “occidente” vedono Israele semplicemente come un piccolo paese baluardo di libertà e di pace, di cultura occidentale e di democrazia, assediato da arabi brutti e cattivi, terroristi sempre arrabbiati, pieni di odio e di inspiegabile rancore. Il popolo israeliano, ovvero ebraico, è reduce dall’olocausto e da millenni di persecuzioni quindi va difeso sempre e comunque, chi non lo fa è antisemita e razzista. Questo pensa chi non conosce la vera situazione, chi non ha voglia di informarsi o chi vuole usare questi temi a fini politici e propagandistici.
Fino a qualche settimana fa la mia mente era condizionata da questi ragionamenti, poi il mitico Abuna mi ha portato a vedere la verità, mi ha fatto capire l’ “altro” punto di vista, ho cambiato totalmente opinione. Fino a qualche settimana fa forse avrei partecipato a una manifestazione del genere.
Sintetizzerei così:
Sono partito per Israele con l’idea di comprare una bandiera con la stella di Davide. Sono tornato dalla Palestina con 2 Kefiah, e una ricchezza enorme. Grazie Abuna!!!
Questo è un modo sbagliato di amare Israele: mistificando e travisando la realtà, raccontando e tacendo dettagli. Grave che a farlo sia il corrispondente del TG1 e 2, un “amico” del nostro Abuna:
http://www.facebook.com/video/video.php?v=485703860241
In realtà i “vandali che hanno mano libera” sono
dell’esercito oppure coloni ebrei, tagliano ulivi, avvelenano le
pecore, sparano e tirano sassi a pastori e bambini. I soldati sono obbligati a “difenderli” perchè sono ripresi dalle telecamere dei volontari internazionali. Le attività più importanti dell’esercito le conosciamo.
Ciao Abuna!