Non è un fotomontaggio e nemmeno una messa in scena…insomma non è una notizia di Claudio Pagliara quindi : E’ tutto vero!!! La bella foto che vedete è stata scattata questa mattina durante la lezione di arabo. Vi confesso che faccio fatica anche io a crederci…ancora non riesco a spiegarmi il fatto che la mattina vado a scuola di arabo e poi la cosa sorprendente e nuova anche per me è che ci vado volentieri!!!
الله موجود = allah maujud = Dio c’è ! E’ l’espressione che mi dicono i miei confratelli in arabo per dire che è veramente un miracolo quello che stà accadendo…
Non ci crederete ma riesco a stare fermo sul banco…le uniche volte che mi alzo è per andare alla lavagna a scrivere. Non scrivo proprio male come si può vedere ed il proff è molto contento ed io sono più contento di lui. Ho una buona scrittura mentre per la lettura ancora non ci siamo tanto ma dice il proff che ci vuole un pò di tempo.
Dopo 5 lezioni dice il proff che stiamo andando bene e mi incoraggia sempre…mi fa bene anche perchè ancora siamo ad imparare bene le lettere e poi verrà la parte più difficile. Ma intanto dobbiamo gettare bene le basi.
Ci sono alcune lettere a noi sconosciute e con suoni parecchio strani…faccio fatica a pronunciare bene ma oggi sono riuscito a pronunciare bene la ث per la gioia mia e del proff, il mitico “Ustas Rimon”. Conclusione : non so se imparerò mai a parlare bene arabo ma la partenza è buona…SPERIAMO CHE DURI !!!
Fuori fa freddo. Il cielo è nuvoloso ma non piove…anzi alle nostre spalle sta uscendo un pò di sole…in questi giorni ha piovuto un pò ma non suffiente per la terra che è ancora assetata. Il tempo non aiuta a distrarsi e così riesco anche a fare i compiti per casa…
Nel pomeriggio scendo alla basilica della Natività perchè oggi sono iniziate le feste del Natale degli Armeni. Ha fatto l’ingresso il Patriarca e nel pomeriggio iniziano le celebrazioni e nella notte nascerà di nuovo Gesù Bambino. A Betlemme il bambino Gesù nasce tre volte…forse ci vuole dire qualcosa questo fatto…forse ci vuole dire che il Principe della Pace ha bisogno di rinascere nel nostro cuore diverse volte perchè se nascesse soltanto una volta lo faremmo morire subito di freddo e di solitudine…lui che ha bisogno di essere custodito con tanta attenzione.
In comunione con la chiesa Armena vogliamo pregare per questo popolo che ha subito un olocausto terribile che grida ancora il bisogno di giustizia e verità. Credo che sia importante per tutti fare memoria di tutte le Memorie per evitare di crearne altre. Non si può dimenticare nessuno nel fare memoria. Vorremmo che i nostri nipoti non celebrassero più altre giornate della Memoria…ci bastano e ci avanzano quello che abbiamo già in calendario e non…anche perchè se non ci fosse più questo rischio, non saremmo HIC et NUNC a sbattersi per evitarne di nuove!!!
Evvaiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!! che bello che prosegui nell’apprendere i simboli della lingua araba. Non c’erano dubbi in proposito. Sei anche un bravo studente che apprende e si applica 🙂
Una preghiera per i fratelli Armeni che celebrano il Natale. Non è solo loro ma anche nostro perchè come dici è importante farlo rinascere sempre nel nostro cuore per impedire che l’indifferenza e l’egoismo prendano il posto deputato alla Pace.
Buon proseguimento, caro Abuna e speriamo che ricominci a piovere per la nostra Terra Santa! 🙂
Mi farebbe piacere pensare che la Parrochia di Mario sia un po’ anche la mia, andare o meglio tornare in Palestina e andare a messa da lui come la domenica vado a messa nella mia, so che questo sarebbe possibile. Quanto alle memorie, alla memoria francamente spero che continueremo a celebrarne di giornate, proprio perché la memoria va curata, mantenuta viva, altrimenti come spiegare che Gesù nasca ben tre volte a Beltlemme oggi quando in realtà vi è nato una sola volta? Come spiegare che la Natività sia custodita, curata da quanti cristiani “diversi”? La diversità, o meglio del perché della diversità va fatto memoria, altrimenti rischiamo di non ricordare, di non sapere e di non chiederci perché siamo diversi. E’ così anche per il conflitto arabo-israelino e per la parte che i Palestinesi vi hanno avuto fin dall’inizio. DB
Ciao David, mi dispiace che non hai capito il post…
Si è importante celebrare quelle passate e quindi anche per gli armeni andrebbe fatta grande memoria, così come per la Nakba andrebbe fatta grande memoria, mentre sembra che si voglia cancellarne alcune di memorie o renderle meno importanti e questo forse non è giusto come dici tu. Le vecchie quindi è bene celebrarle tutte e soprattuto sarebbe bello, come dici tu che le diversità fossero riconosciute proprio per evitare di doverne celebrare di nuove, come purtroppo sembra che ci stiamo direzionando….
Celebrarne di future, mi sembrava chiaro che volesse significare : mai più stermini e distruzioni…mi auguro che anche tu non ne voglia celebrare di nuove! Aiutaci a far si che ciò non avvenga…
Bravo, Abuna Mario!
Continua così, ma mi raccomando non dimenticare l’Italiano. Che bello sarebbe un giorno poter festeggiare a Betlemme il Natale Armeno, visto che per quello nostro è difficile per noi lasciare l’Italia. Un grande abbraccio dai Perugini che ti aspettano sempre! Annalisa
Anch’io ho iniziato a studiare l’arabo da poco… e mi diverto pure nonostante le difficoltà di farlo a 50 anni suonati… Il segno grafico è bellissimo, e guarda caso io ho sempre amato il disegno… Ed il suono di questa lingua, specie nel canto, è veramente musicale.
PS:Abuma Mario si è perso i concerti dei Radiodervish in questi giorni? Il primo erra proprio a Nazareth, il 15 gennaio…
Ho già commentato l’argomento,sulla pagina , ci sarà la pace nel 2011???
ma voglio aggiungere che condivido l’articolo di Abuna Mario ed anch’io vorrei che la memoria non dimentichi nemmeno il più piccolo sterminio e che sarebbe auspicabile che di questi fatti non ne succedano più. Ma non sarà così purtroppo e saremo sempre a ricordare fatti violenti contro il genere umano, che sono sotto gli occhi di tutti. In gamba Abuna, sarai sempre nei nostri pensieri e nelle nostre povere preghiere.
Bravissimo!!! sei proprio un arabo cristiano. Seguo la persecuzione dei cristiani armeni in Egitto, ma anche ciò che avviene nel nord Africa, credo sia molto pericoloso ed un equilibrio che ha tenuto fino ad ora sta per scricchilare, non si sa quello che succederà prossimamente, dietro le rivolte di piazza. Sembra un mondo in ebollizione che può dar di fuori. Speriamo in bene. Buon anno Abuna Mario, fatti vedere o sentire quando approdi ai nostri lidi. – A presto
Sono contento caro Abuna Mario che Tu abbia iniziato a studiare l’arabo sono certo che quando ci vedremo la prossima volta(spero presto) lo saprai anche scrivere .Avrai un ‘aiuto’ in più per catechizzare i nostri amici ai checkpoint .Mi sarebbe piaciuto partecipare alle Celebrazioni che hai vissuto con tanta gioia,chi lo sa se l’anno prossimo……un forte abbraccio .Tuo ‘fratellone’
Bravo abuna! Tornare sui banchi di scuola non fa male, specialmente se si vuole “incarnarsi” o “inculturarsi” dove si è scelto di vivere.
Ho letto in un quaderno di “Limes” che Sari NUSSEIBEH (rettore dell’università al-Quds di Gerusalemme Est), in una recente intervista dice: – Nel mio libro [C’era una volta un paese. Una vita in Palestina, il Saggiatore, 2009] riflettevo sul fatto che io ero cresciuto a non più di 30 metri dal luogo in cui Amos Oz aveva trascorso l’infanzia. E quando pensavo all’assenza di arabi nelle esperienze giovanili di Oz, ero costretto a riflettere anche sul modo in cui ero stato cresciuto. Cosa sapevano i miei genitori del suo mondo? Conoscevano l’esistenza dei campi di sterminio? Le due parti, ciascuna immersa nella propria tragedia, non erano indifferenti, se non addiritturta ostili, alle esperienze dell’altro?
GIORNALISTA: Queste domande a quali conclusioni l’hanno portata?
NUSSEIBEH A insistere sull’importanza del dialgo dal basso, capace di coinvolgere le università, le scuole, gli insegnanti e gli studenti palestinesi e israeliani. La conoscenza dell’altro è il miglior antidoto contro il virus della demonizzazione.
Ecco, forse su questa base -minimale, mi rendo conto, rispetto all’avvitamento in cui pare affondare sempre più la situazione – un accordo sarebbe più facile. Per questo, un’immersione nella lingua e nelle tradizioni-valori (arabi ed ebrei non sionisti) dovrebbe far ben sperare…
Almeno così io spero.
Ma, a proposito di situazioni che si avvitano su se stesse, anche nel nostro povero paese (non solo l’Italia ma anche l'”altro” Stato -il Vaticano, questo sì, veramente “altro”…) caro Abuna…
Riguardo al genocidio degli Armeni, qualche mese fa, abbiamo avuto la fortuna di poter assistere a una conferenza di Antonia Arslan (autrice de “La masseria delle allodole”, da cui il film dei fratelli Taviani; e de”La strada di Smirne”), e ci è parsa una donna di grande valore…
Un abbraccio “internazionale”
Luigi
Troppo forte la foto!!! io non ho avuto la fortuna di venire a scuola con te ma sempri proprio un ragazzino al liceo!!!la prossima volta fai la foto seduto al banco perchè proprio non ti ci vedo a stare fermo…sono con te sempre..ma questo già lo sai!!!!!tieni duro mi raccomando!!!e forza con l’arabo a giugno voglio sentirtelo parlare..perchè ti ricordi a giugno ci vedremo…sono con te!!!!