La vita vuole continuare a vivere, la vita non vuole morire. La vita quà è per questo sempre abbastanza movimentata. Nonostante non ci si possa muovere liberamente, forse è il nostro istinto umano che ci porta a non stare mai fermi per reagire a questa strangolamento, a questa limitazione del naturale diritto alla libertà. E allora si continua a vivere, a sopravvivere e a convivere con questa situazione assurda e cerchiamo anche di saperci ridere…altrimenti ci si dovrebbe sparare come ci suggeriva qualche mese fa qualcuno…(chi è curioso vada a leggere un vecchio post sull’argomento…).
E così nel mio pellegrinare ieri sono stato a fare un giro sulla collina che una volta era BetJala e che da ora in poi non sarà mai più…c’ero passato ad agosto con Andrea ed avevamo fatto alcune foto…ieri ne ho fatte altre. Avevo cercato di evitare…forse il bisogno di rimuovere per non soffrire…ma non ce l’ho fatta e così ho trovato i lavori quasi terminati. Vorrei condividere con voi quello che mi sono ritrovato davanti : gli ultimi preparativi per la chiusura totale del muro. La piccola apertura mi ha permesso di attraversare per l’ultima volta il muro ed ho contemplato Gerusalemme e la splendida collina di Cremisan che non vedremo più. Il muro ce le porterà via per sempre.
Vi confesso che non è stato facile vedere la gru che alzava i lastroni di cemento per piazzarli uno dopo l’altro a dividere case da case, contadini dalle terre, malati dagli ospedali, bambini dalle scuole, fedeli dai luoghi di culto,ecc…
Non ho resistito troppo…sono dovuto venire via presto perchè iniziavo a sentirmi “male”! Ho resistito quel tanto che basta per testimoniare e farvi vedere che i lavori continuano senza tregua e l’ingiustizia prosegue il suo corso. O la fermiamo oppure saranno sempre più guai per tutti quanti !!!
E’ desolante vedere l’ingiustizia e la stupidità diffondersi e stabilizzarsi così, come un muro che cresce continuamente, senza fine, senza che nessuno apparentemente possa fare niente per impedirlo. Apparentemente senza speranza, come diceva quel qualcuno qualche mese fa… Ma la speranza deve esserci e noi dobbiamo pregare per non perderla, e perchè prima o poi qualcuno si svegli e cambi modo di ragionare.
Ciao Abuna sono con te…!
Anche io, Abuna, anzi anche noi tutti perugini che conosci, siamo con te, con un grande dispiacere nel cuore e una grande voglia di tornare ad abbracciare i nostri amici. A presto!
Fa male al cuore vedere queste cose. Mi dicono,ma che ci torni a fare in Terra Santa se ci sei stata già due volte? Ed io rispondo chè è diventato un mio profondo desiderio condividere con questa gente un po’ del mio tempo. Ogni volta che ci sono stata ho sempre riportato a casa tanto. Ridimensiono tutta la mia vita e le priorità cambiano. Vivo la mia Fede in maniera più profonda riconoscendo che sono una privilegiata! Mi tornano in mente le difficoltà reali che hanno i mie fratelli cristiani di Terra Santa e prego il Signore per loro. Specialmente in questa settimana dedicata all’unità dei cristiani.
Io confido e spero nel Signore nonostante tutto sembri soffocare la speranza!
Un abbraccio fratello Abuna!
Anche questo muro crollerà!
E troppo veramente troppo stupidamente crudele.
E’ la cosa più stupida e alla lunga autolesionista
che potevano escogitare
i falchi israelianiil cui primo scopo
è alimentare la paranoia dei carcerieri.
Chi vivrà, vedrà!
Non perdete la speranza.
Mio caro amico che possiamo fare? In tutte le cose umane che accadono contro la nostra volontà cerchiamo sempre di vedere il lato positivo. Però un muro in cemento armato alto 5 metri lo puoi guardare da entrambi i lati ma non riesci a trovarne uno che possa apparire peggiore dell’altro. Nemmeno ad osservarne il profilo mi sembra possiamo trovare una qualche consolazione, anzi è questa l’angolazione peggiore che ci mostra: sembra una spada tagliente che si fa strada attraverso un corpo indifeso martoriandone la carne perchè la morte non sia umanamente rapida ma la più lenta e dolorosa possibile. E allora ci sentiamo talmente impotenti che la rabbia sale e con la nostra rabbia sale la voglia dei ragazzi palestinesi, messi all’angolo senza nessuna possibilità di sfuggire ai colpi dell’avversario, di ribattere colpo su colpo quell’assurda violenza; quale è l’altra alternativa che viene loro concessa?
E allora che quel maledetto muro diventi il limite tra il bene ed il male, tra la ragione ed il torto, tra la violenza e la pace, tra la vita e la morte… noi, impotenti spettatori, abbiamo l’obbligo di scegliere da che parte stare per non diventare complici dei maligni, dei violenti, di quelli che hanno la morte nel cuore esponendoci ogni volta che ne abbiamo l’occasione, senza paura di esternare il nostro pensiero per non infastidire i nostri interlocutori ai quali augureremo una strada in salita dove la fatica del cammino li costringa a breve soste per riflettere.
E allora un aspetto positivo lo potremo anche trovare: quel muro vi difende dal confondervi con gli altri, diversi per scelta e per interesse e ogni volta che ci vorranno trovare dovranno venirci a cercare dal “vostro lato” del muro perchè è quella la parte dove ci sentiremo liberi.
I disegni del Signore sono imperscrutabili, non ci resta che affidarci a Lui nella certezza che ci condurrà dove noi stiamo incosciamente andando…..
Hai ragione quando affermi che il muro è una limitazione alla libertà personale.
Ma come tutti i muri che rappresentano INGIUSTIZIA sono destinati a crollare.
Ricordiamoci del più famoso: IL MURO DI BERLINO!
Quindi non perdiamo la speranza…..
Qualcuno dall’alto ci osserva e a Lui dobbiamo affidarci.
Ciao Abuna.