Anche quest’anno riparte il seminario…

In questi giorni il seminario è ripartito alla grande…i piccoli sono 54 ed ancora nessuno di loro è ritornato a casa. I grandi sono 27 (compresi i 3 che stanno facendo esperienza pastorale nelle parrocchie ed uno che ancora deve arrivare dalla Giordania). In tutto abbiamo in seminario 81 ragazzi. La maggioranza di loro è giordana, mentre una minoranza è palestinese…forse anche a causa della situazione che ti rende la vita e gli spostamenti quasi impossibili se sei palestinese e qui vorrei aprire una parentesi su una situazione assurda che non si riesce a risolvere o forse non si vuole risolvere. Ci sono 14 sacerdoti che sono nati nei Territori Occupati Palestinesi che ad oggi hanno grossi problemi per gli spostamenti. Non possono andare a Gerusalemme perché non hanno un permesso e questo non è giusto perché si nega loro il diritto alla libertà religiosa. Devono andare a Gerusalemme, non è che vogliono…sono obbligati dal fatto che la curia, il Patriarca, gli incontri con gli altri sacerdoti ed i ritiri spirituali avvengono tutti là. Per non parlare dei nostri cristiani ai quali è altrettanto impedito di visitare i luoghi santi. Non è giusto!!! Gerusalemme è uno dei maggiori problemi del conflitto. O risolviamo la questione di Gerusalemme o saranno inutili tutti i colloqui di pace e le dichiarazioni varie. Gerusalemme deve rimanere aperta a tutti e deve essere la madre di tutti. Non può essere posseduta solo da qualcuno e non si può escludere da essa nessuno. La vocazione di Gerusalemme è quella di essere città universale, aperta e condivisa e soprattutto madre di ogni uomo….non solo di alcuni!

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Una risposta a Anche quest’anno riparte il seminario…

  1. giudig ha detto:

    Per non parlare dei nostri cristiani ai quali è altrettanto impedito di visitare i luoghi santi. Non è giusto!!! …….. Gerusalemme deve rimanere aperta a tutti e deve essere la madre di tutti. Non può essere posseduta solo da qualcuno e non si può escludere da essa nessuno. La vocazione di Gerusalemme è quella di essere città universale, aperta e condivisa e soprattutto madre di ogni uomo….non solo di alcuni!
    Non fa una piega, caro Abuna! Ricordo due ragazze cristiane, la prima volta che venni in Terra Santa. Frequentavano il liceo cristiano di Betlemme e come seppero che saremmo andati, l’indomani, a visitare i luoghi santi si misero a piangere. Lo ritenni una ingiustizia manifesta che due credenti cristiane non potessero visitare e pregare in Gerusalemme. Sono a solo sette kilometri… Come loro anche tutti gli altri cristiani di Palestina. Quante volte li ricordo nella mia preghiera! Auguro ai ragazzi del seminario un proficuo studio e preparazione. E’ un bellissimo numero e spero proprio che non se ne perda nessuno. C’è troppo bisogno di operai nella vigna del Signore.
    Ciao Abuna Mario, un abbraccione dal Borgo!

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