Quando la sicurezza non è uguale per tutti…

Qualche giorno fà presso l’aeroporto di Tel Aviv al primo controllo del passaporto dove mi sono presentato 2h e 50 minuti prima del volo Alitalia, che aveva un ritardo di una ora, (quindi quasi 4 ore prima del volo) mi è stato domandato cosa facevo in Israele: Ho risposto che ero un sacerdote del Patriarcato Latino di Gerusalemme. Ho mostrato il mio visto A3 come altre volte e il ragazzo della sicurezza si è allontanato qualche secondo per mostrare al suo responsabile il mio passaporto. Tornato mi ha appiccicato sulla valigia un bel 6 . Ho mostrato che l’ultima volta mi avevano dato un buon 3 e che la volta prima mi avevano dato 5. Erano alcuni viaggi che non prendevo 6. L’ultimo 6 lo avevo preso viaggiando in compagnia di un sacerdote del Patriarcato che però era palestinese. Quando ho visto il numero 6 ho iniziato ad agitarmi perché qualche volta ti può capitare di non essere felice di ricevere una perquisizione corporea così come era successo altre volte. Ho chiamato il responsabile della sicurezza al quale ho chiesto il motivo di questa diversità di trattamento con gli altri: era perché italiano o perché sacerdote? Ho ricevuto la solita risposta : motivi di sicurezza.  Ho domandato perché questa soggettività : un responsabile mi dà 3, uno mi 5 e oggi invece ha deciso di darmi 6…ho obiettato che forse dipende dall’umore e dai sentimenti del responsabile di turno, e forse oggi quello che era presente non era molto amico dei religiosi cattolici….il responsabile non mi ha risposto e così sono iniziate le solite due orette di controlli accurati.

Non ho problemi con la sicurezza. Sono totalmente d’accordo sui motivi di sicurezza ma  mi piacerebbe che questa sicurezza fosse per tutti e fosse applicata a tutti, mentre questo sistema numerale crea soltanto discriminazione e quindi vedere l’israeliano ricevere 1 o 2 a seconda dei casi e non essere nemmeno sfiorato dalla sicurezza non rende sicuro a me che ci devo volare insieme. In uno degli ultimi viaggi, come già raccontato, all’ultimo controllo passaporti , parlando con un israeliano mi ha confessato che lui non aveva ricevuto nemmeno il numero perché non aveva passato la sicurezza. Era un pezzo grosso ma chi mi assicurava, per la mia sicurezza e per quella del volo intero, che non avesse nella valigetta a mano qualcosa di pericoloso? Chi mi garantiva davvero che non avesse qualcosa, dato che non aveva passato i controlli?

Ricevendo il numero 6, sei sicuro di ricevere un trattamento speciale. Il numero 6 ti garantisce un controllo accurato : la mia valigia è stata controllata con cura maniacale da 4 persone, senza il rispetto minimo delle tue cose intime e poi la solita trasferta nello stanzino, che in questi anni devo dire è diventato sempre più sudicio e sporco. Nello stanzino vieni toccato e palpeggiato tutto…ho provato a far presente che forse con uno scanner potrebbero evitarci questa situazione imbarazzante anche per chi la deve eseguire…ma mi è stato risposto che lo scanner non è adatto al grado di pericolosità che cercavano…mi è venuto da sorridere.  Tutto questo è durato circa 10 minuti…ma dovendo essere sincero, è stato molto meglio di altre volte quando sono stato messo letteralmente in mutande.

Vorei sottolineare un ulteriore problema : in questo tempo in cui sei condotto nello stanzino, le mie valigie sono rimaste in balia di altri e chi mi garantisce davvero che nessuno vi abbia messo qualcosa???

Conclusione : Io non ho problemi a superare la sicurezza ma mi piacerebbe che questa fosse davvero sicurezza uguale per tutti e non invece solo per alcuni. E soprattutto se questa sicurezza deve proprio essere discriminatoria, sia effettuata con rispetto della dignità delle persone e con gentilezza da parte dei ragazzini che la effettuano. Grazie !

P.S. Per la cronaca :Stamattina è arrivato in Italia abuna Faysal con 15 parrocchiani di Ramallah…ai controlli del viaggio Alitalia della notte ha preso 3 (che a differenza del 6 è un ottimo numero che ti permette di passare molto più velocemente)!  Mistero della Fede!

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Una risposta a Quando la sicurezza non è uguale per tutti…

  1. Giovanni ha detto:

    Bentornato in Italia! Credo che certe situazioni sarebbero imbarazzanti anche per Kafka ma io so che tu sai essere un duro: attento però! Che non ti scappi detto che nel tuo cuore viaggia il Signore sarebbero capaci di chiederti il Suo passaporto e aprirti per non compromettere la sicurezza… di chi non te lo sapranno mai dire!

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