Dopo Natale viene Pasqua e dopo Pasqua ? Ancora Pasqua…In questi giorni a Gerusalemme si susseguono le celebrazioni di Pasqua. Abbiamo iniziato noi , hanno proseguito gli ebrei e poi concluderanno gli Ortodossi e gli Armeni. In questi giorni su Gerusalemme si sono riversate fiumi e fiumi di persone. Molti di loro stranieri o israeliani. I nostri cristiani locali hanno avuto il permesso dall’autorità militare israeliana ma poi ai vari check point non sono stati fatti passare quindi il permesso si è rivelato inutile…doppia beffa e doppia amarezza per chi aspettava da anni questa occasione. Erano in tanti quelli che per la prima volta avevano avuto il permesso di andare a celebrare la Santa Pasqua a Gerusalemme ma purtroppo, quasi sicuramente per la concomitanza della Pasqua degli ebrei non sono stati fatti uscire dalle tante prigioni a cielo aperto in cui vivono. Come al solito la realtà non corrisponde a quello che hanno scritto o detto i vari giornali o telegiornali italiani…
Questa è la vita della nostra gente…co-stretta e ri-stretta dietro un muro, dentro una prigione, senza avere nemmeno il diritto di poter vivere le celebrazioni religiose là dove sono avvenute. Senza libertà religiosa. Gerusalemme dista solo 7 km da Betlemme ma per molti Betlemiti è proibito andare a Gerusalemme soltanto perché nati dalla parte “sbagliata” del muro. (mi domando sempre più spesso ma quale è la parte giusta o sbagliata???) E’ molto più semplice venire dall’Italia a celebrare la Pasqua a Gerusalemme come hanno fatto diverse persone che abbiamo incontrato in questi giorni che venire per i nostri cristiani locali. Anche per me è stato facile passare aldiquà del muro perché il mio passaporto italiano di colore rosso vale più di quello dei miei confratelli che lo hanno di colore verde. Se sei rosso sei buono, se sei verde sei cattivo. Se ti chiami Mario sei giusto se ti chiami Ibrahim sei sbagliato.
Non è facile accettare queste leggi che dividono me e mio fratello, perché abuna Ibrahim fa’ fatica a capire perché lui che è nato a Betlemme, là dove i suoi nonni sono nati da altri nonni e così via per secoli e secoli, non può andare alla Tomba di Cristo per vederla vuota ma si deve accontentare della testimonianza di uno straniero. Io gli ho assicurato che la tomba era davvero vuota ma non è la stessa cosa. Anche a lui piacerebbe vederla con i propri occhi. Io ho avuto la grazia di vederla con i miei occhi…era davvero vuota e quando ho sentito le parole dell’angelo : “Non è qui, è risorto” non ho potuto trattenere la gioia e la speranza. La gioia di vedere che la pietra, posta davanti al sepolcro per chiudere Gesù nella tomba, era stata rotolata via, nonostante i soldati a controllare la tomba. La gioia data dalla forza della Risurrezione che aveva fatto riaprire la tomba e fatto uscire il Vivente. La speranza è che quello che è successo 2000 anni fa’, quello che è successo domenica scorsa succederà ancora e così anche il muro che chiude in una tomba abuna Ibrahim e la nostra comunità di BetJala e dintorni, prima o poi cadrà, sara spazzato via dalla forza della Risurrezione di Cristo e che nemmeno i soldati posti a controllare potranno arginare questa potenza Basta avere pazienza a continuare a resistere con fiducia e in preghiera!
Ciao Abuna Mario, prima o poi avremo la gioia di vedere quel muro rotolare. Se già per chi è lontano è difficile comprendere tale situazione non oso immaginare cosa sia per chi come te e tanti altri vive il muro ogni giorno. E’ il miracolo della preghiera che vi dà forza.
“Coraggio costruttori di pace”