La protesta della comunita’ di BetJala…

Rilancio l’appello della comunita’ di BetJala….la situazione e’ sempre piu’ critica…noi continuiamo a pregare ma forse non serve solo l’aiuto di Dio. Ci sarebbe bisogno anche dell’aiuto della Comunita’ Internazionale che faccia pressione su Israele per aiutarlo a capire che non e’ rubando la terra, gli ulivi, l’acqua e chi piu’ ne ha piu’ ne metta , che avra’ la sicurezza e la pace. Anzi, tutto quello che sta’ accadendo, fara crescere solo rabbia e disperazione, odio e desiderio di vendetta. La situazione sta’ diventando insostenibile e quando scoppiera’ di nuovo che si fa’ ??? Prima che sia troppo tardi, proviamo a fare qualcosa!!!

APPELLO URGENTE DALLA MUNICIPALITA’ DI BEIT JALA 3 maggio 2012 Questa mattina presto le forze di occupazione israeliane hanno effettuato un raid nell’area Al Makhrour, demolendo l’unico ristorante Palestinese in quell’area. Il Ristorante Al Makhrour, di proprietà e gestito da una famiglia Palestinese, era la loro unica fonte di reddito, nonchè un’attrazione turistica. Con tale azione Israele, la forza occupante, mira alla pulizia etnica delle ultime aree verdi rimaste per le famiglie Palestinesi nel distretto di Betlemme. Al Makhrour, insieme con Cremisan, sono aree che rischiano di essere separate dai loro legittimi proprietari, a causa dei tentativi di Israele di far diventare la loro occupazione illegale, una vera e propria annessione della nostra terra. Da una originale dimensione di 14.500 dunums (ettari) di terra, Beit Jala è stata ridotta a meno di 4.500 dunums di terra. Il resto è stato preso per la costruzione delle colonie illegali Israeliane di Gilo e Har Gilo, di check points e della by-pass road 60, ad esclusivo uso dei coloni israeliani. L’illegale Muro israeliano è stato inoltre costruito nell’area con lo scopo di consolidare la separazione tra i nostri residenti e la loro terra. La Municipalità di Beit Jala condanna fortemente questo nuovo crimine Israeliano e invita la comunità internazionale, le chiese e la società civile ad intervenire immediatamente. E’ vergognoso che Israele sia in grado di continuare la sua politica illegale, mentre gode di trattamento preferenziale grazie ad accordi cooperativi con l’Unione Europea e con diverse altri Paesi. Per i Paesi con un record negativo di violazioni dei diritti umani, delle leggi internazionali e delle risoluzioni ONU, l’unica risposta deve essere quella di boicottare gli accordi economici. Ancora una volta riaffermiamo la nostra determinazione a rimanere sulla nostra terra, sperando per la liberazione dell’occupato Stato di Palestina. Tuttavia, dichiariamo che tutta l’attività delle colonie Israeliane, particolarmente dentro e intorno a Gerusalemme Est occupata, come a Beit jala, è un diretto tentativo da parte della forza occupante di mettere in pericolo le possibilità per la soluzione di due stati. Israele non può continuare a godere di una illimitata cultura dell’impunità, mentre nella realtà continua a eliminare le possibilità di una pace giusta e duratura.

La Comunità di Beit Jala

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Una risposta a La protesta della comunita’ di BetJala…

  1. elzeario capecchi ha detto:

    Abuna, Abuna carissimo: quanta preoccupazione, quanta costernazione ci dai con le tue notizie! Mi pesa soprattutto il senso di impotenza… Eppure io sono lontano, e vecchio! posso immaginare come pesi a te e ai tuoi! Comunque, tanto per fare qualcosa, ho scritto al Presidente della Repubblica ‘girandogli’ il tuo ultimo messaggio e supplicandolo di premere sulla diplomazia e di far dare il massimo della pubblicità alle tue denunce. Qui da noi, lo sai, la situazione economica è parecchio brutta e la gente (nel senso che succede continuamente) si dispera e si ammazza.
    Non lo dico per fare un parallelo (non c’ è paragone, naturalmente, con la Palestina) ma per dar ragione (e non giustificazione! ) del fatto che le difficoltà che si hanno in casa fanno purtroppo dimenticare le pur ben più gravi sciagure del vicino. Ahimè! così va il mondo!
    Coraggio, o mio Capitano! Ti abbraccio forte! elzeario

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