Si avvicina il tempo di Avvento. Un tempo che a Betlemme dovrebbe portare gioia ed allegria per la nascita del Principe della Pace ed invece sta portando soltanto notizie di morte e di orrore. In questi giorni si addensano nubi scurissime all’orizzonte, il tempo è tristissimo e la violenza sta dilagando senza che nessuno riesca o voglia fermarla.
Ci siamo stancati di ripeterlo ma non vogliamo smettere di farlo: la Terrasanta non dovrebbe essere una terra dove scorre sangue e fiele ma potrebbe essere davvero la terra dove abbondano latte e miele per tutti e lo sarà soltanto quando si riuscirà a vivere o almeno a con-vivere insieme dato che non è pensabile che una parte possa vivere senza l’altra e che un popolo possa eliminare l’altro popolo ma purtroppo sembra che la volontà politica degli estremisti dell’una e dell’altra parte sia diversa. Questa attuale politica è molto rischiosa, ci fa paura…in poche parole : NON CI SIAMO!!!
Di solito è la parte più forte quella che dovrebbe essere più “responsabile” e quindi per esempio liquidare come suicidio l’assassinio del giovane autista arabo certo non giova a calmare gli animi già profondamente esasperati! Il più forte, potendo decidere cosa fare e cosa non fare, non dovrebbe cascare nelle provocazioni o peggio ancora, mettersi a provocare ma dovrebbe trovare il coraggio di andare alla radice del problema e risolverlo una volta per tutte con giustizia e magnanimità.
Purtroppo questa spirale di violenza che sembra inarrestabile l’avevamo prevista in tempi non sospetti. Tanti amici si ricordano e mi ricordano le previsioni dello scorso anno quando in tanti raccontavamo di come i futuri scontri si sarebbero concentrati su Gerusalemme…ed eccoci qua a dover scrivere ancora una volta di quanto sia davvero pericolosa la situazione non solo per gli arabi di Gerusalemme Est che stanno subendo pesanti provocazioni, intimidazioni, discriminazioni, umiliazioni ed uccisioni ma anche per i tanti ebrei di Gerusalemme Ovest che farebbero volentieri a meno di questa nuova ondata di terrore che si è abbattuta nuovamente su di loro…
I palestinesi non hanno nulla da perdere. Hanno perso tutto nel corso degli anni, non avranno mai il loro stato e quella che gli stanno facendo vivere attualmente è una vita senza dignità che nessuno potrà sopportare in eterno e dunque non hanno nessun timore nel “sacrificare” fisicamente anche la propria vita.
Gli israeliani hanno tutto da perdere. Non hanno vinto nulla con la violenza e le chiusure, con il muro e le demolizioni. Vivono nella paura talvolta reale e talvolta costruita ad arte per favorire ancora di più le tante divisioni presenti tra le due parti ed allargare sempre più il baratro tra i due mondi. Baratro che rischia di essere riempito di morti e di sangue ma questo non farà dormire sonni tranquilli a chi si macchierà di altri delitti!
Siamo vicini ad una situazione di non-ritorno pericolosissima per tutti! Non si vedono spiragli di luce in questo lungo tunnel ma “di notte l’aurora fa parte di noi” ed è per questo che dobbiamo continuare a sperare che qualcosa di miracoloso accada e che il Signore prima o poi si svegli e sistemi la situazione. Perché o ci mette le mani Lui o andrà a finire sempre peggio se il tutto viene lasciato nelle mani di politici di molto poca volontà e tanta meno umanità!!!
Carissimo Abuna Mario, proprio in questi giorni, parlando con Carla, rilevavo che da tempo non ci informavi sulla terra dove bene operi e che noi amiamo molto. Ora ci invii questo report e ti ringrazio. qui le notizie mancano quasi del tutto, salvo certi articoli dei grandi giornali che vedono le cose a senso unico (forse l’influenza del dio denaro ebreo annebbia la vista, i cervelli delle persone che si dicono indipendenti). ho inviato a molti amici stamattina, come avrai visto, il tuo report con un piccolo commento. ritengo doveroso informare gli amici con la speranza che piano, piano le cose vengano cambiate dall’uomo rinsavito che si rende conto di essere su un pericoloso piano inclinato verso il baratro. Ti assicuro che ogni giorno c’é un mio pensiero, una preghiera verso il popolo palestinese. ieri sera ho rivisto con carla il film “IL figlio dell’altra” ed ho provato di nuovo le stesse emozioni e sentimenti di quando l’ho visto la prima volta. Ho pensato : quando potrà avvenire un tempo nuovo di incontro fra ebrei e palestinesi; non passerà, forse, come nel film attraverso le donne e la musica che, universale, porta la serenità anche nei tempi bui?. Ti saluto con un forte abbraccio antonio
Siamo molto angosciati da questa spirale di odio insipiente nel Vicino Oriente e nella Terra Santa che ne è il fulcro,
Chi semina vento, raccoglie tempesta ed è purtroppo foriero di disastri per tutta l’umanità.
Non ci resta che continuare ad abbattere muri e costruire ponti con il nostro prossimo in una catena d’amore reciproco che non si interrompa mai.
Questa speranza non deve abbandonarci mai!
Caro Abuna Mario,
Ci hai sempre informato con tanto equilibrio e ci hai infuso la speranza che il buon Dio non lascia inascoltate le preghiere di chi soffre.
Ora sta a noi esprimerti solidarietà, cercare di darti speranza sapendo che tanta gente prega e continua a pregare per te e perché si abbassi quel cumulo di sofferenza che opprime la Terra Santa.
Il male nel mondo c’è, non possiamo annientarlo, ma possiamo arginarlo continuando a sperare e a pregare anche quando tutto sembra inutile.
Forse mi ripeto, ma il male è un inquilino di questo mondo, non il padrone.
E il padrone per rimettere a posto le cose ha bisogno proprio di noi, che con coraggio e insistenza continuiamo a pregare.
E a seminare un po’ di pace nella nostra vita di tutti i giorni.
Un fraterno abbraccio.
In questa interminabile tragedia c’è tutta la storia dell’Umanità. Senza riconscere il Fratello nell’altro e senza perdono del male subito, ci sarà solo vendetta e guerra senza fine. anche se il cuore soffre per il male subito( ciascuno per la sua parte) almeno si cerchi la cumune preghiera, affinche dio Padre Onnipotente e Misericordioso spalanchi tutte le porte che precludono il riconscere che tutti abbiamo il diritto alla dignità e al diritto di vivere nella gioia. grazie Abuna Mario per essere Li a soffrire con quelle povere Creature.
Caro Abuna, stasera alla preghiera del mercoledì del Rinnovamento, mi è venuto questo passo tratto dalla Prima lettera di Pietro,cap.4-10 e seguenti: Chi vuole amare la vita e vedere giorni felici, trattenga la sua lingua dal male
e le sue labbra da parole d’inganno;
eviti il male e faccia il bene,
cerchi la pace e la segua,
perché gli occhi del Signore sono sopra i
giusti e le sue orecchie sono attente alle loro preghiere;
ma il volto del Signore è contro coloro che fanno il
male. Non vi sgomentate per paura di loro, né vi turbate, ma
adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi.
Ho pregato e fatto pregare per la pace in Terra Santa. Ho pure risposto non tanto bene ad una sorella che sottolineava solo i morti della sinagoga mentre io le ho completato il quadro aggiungendo il resto, i due disperati uccisi e le loro case distrutte. Non amo la violenza, in ogni forma venga perpetrata e da qualunque parte arrivi ma non sopporto i sensi unici. Mi sono sentita attaccata, ma non importa! Un abbraccio dal Borgo! tvb