Sembrava troppo bello per essere vero : una bella vigilia, la preghiera nella grotta da solo,una bellissima S.Messa nella notte, le belle parole del Patriarca, la S.Messa mattuttina ed il pranzo con le suore e con i bambini, una bella visita degli amici cavalieri alla casa, altre belle visite di altri amici e l’agognato riposo. Sembrava un Natale quasi perfetto e quando tutto stava per concludersi per il meglio ecco la solita dose quotidiana di “disumanità” costruita per portarti via la gioia dell’incontro con il Signore: una lunga attesa a Kfar Etzion per prendere il permesso della moglie di un mio amico italiano. Devono partire domattina per l’Italia e non è bastato alla famigliola aver passato quasi tutto il Natale in attesa con i due bambini piccoli, davanti al DCO (la caserma militare che gestisce i permessi dei palestinesi). La telefonata per “recuperare” il permesso è arrivata alle h.21.40 e così ho dovuto accompagnare io la signora mentre il marito è rimasto a casa con i due piccoletti anche per evitare di riportarli al freddo in macchina. Arrivati davanti alla base militare non riusciamo a capire da che parte andare e mentre iniziamo di nuovo a preoccuparci ecco che si avvicina una camionetta per domandarci cosa ci facciamo davanti ad un cancello chiuso. Proviamo a spiegare ma anche loro sono quasi increduli. Domandiamo aiuto e ci dicono che appena hanno “fatto”, ripasseranno. Nella macchina vediamo sui sedili posteriori due ragazzi bendati con una fascia…mi racconta per telefono il marito che oggi nelle 8 ore di attesa ne saranno passati circa 30 di ragazzi bendati per essere portati chissà dove e chissà a far cosa. Giriamo per circa mezz’ora tra i vari cancelli senza riuscire a trovare nulla poi alla fine troviamo quello giusto e dopo un ora recuperiamo il permesso e torniamo a casa. Sono le 23.30 e con il permesso in mano si può stampare i biglietti…domani partiranno per qualche giorno di vacanza!!! E finalmente forse anche io posso andare a dormire dopo una lunga giornata che non poteva finire in un modo “tranquillo”…sarebbe stato troppo bello e troppo “umano” questo Natale!!!
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Per ordinare una copia del libro scrivi a unmurononbasta@gmail.com. Tutti gli utili sono destinati alla Casa dei Bambini Gesù di Betlemme attraverso l'associazione "Habibti Betlemme" di Montevarchi.-
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Caro Abuna Mario,
sono piera (comunità sant’angelo-Milano), moglie di Roberto che vive il Natale nella Festa del Cielo … ma è anche tanto presente con me e fra i suoi amici ! Questo è un dono di cui più ringrazio e che spero che il Signore voglia sempre concedermi.
Ti penso spesso, più di quanto, poi, concretamente dimostri.
Ti ringrazio per i tuoi scritti, motivo di memoria, consapevolezza, chiamata del Signore … Il Signore ci faccia, qui, suoi strumenti di Pace e questo Suo dono, con il nostro impegno, porterà il suo frutto anche nella vostra Terra, Santa e Benedetta!
Ho ricevuto da un amico un “pensiero” ed un augurio che vorrei condividere con te:
Di Dio ho trovato scritto nel salmo che “da prima del sole Germoglio è il suo nome” (Salmo 72,17). Che sia natale di germogli!
Ti abbraccio, abuna, fratello carissimo Grazie per la tua vita!
:0) :0) piera con roberto
possa tu trovare tempo per il tuo riposo sereno … come bimbo in braccio alla madre
Abuna Mario, come ogni venerd anche oggi sono e siamo con te in preghiera lungo il *muro* perch crolli in forza della preghiera instancabile. Auguri di Pace-Shalom che viene dall’Alto. pe. Vincenzo e amici in preghiera
Il giorno 26 dicembre 2013 00:09, Abuna Mario