Il massacro di Gaza : la mia testimonianza…

Ieri e’ stata una giornato molto intensa, iniziata la notte quando alle 3.00 sono andato a prendere all’aeroporto di Tel Aviv il parroco di Gaza, abuna George che stava tornando in Terrasanta, dopo aver visitato il padre ammalato, per poter rientrare a Gaza e stare vicino alla sua gente e a tutto il popolo Gazawi.

Abuna George e’ arrivato con il volto triste per le notizie che i suoi parrocchiani gli avevano mandato in Argentina. Dal desiderio di non perdere altro tempo, sarebbe voluto andare direttamente da Tel Aviv ad Eretz ma dopo una bella discussione l’ho convinto che tanto alle 4 di notte non lo avrebbero fatto entrare ed allora siamo tornati a BetJala dove abbiamo “dormito” un paio di ore per poi ripartire alla volta della Striscia di Gaza.

Arrivati ad Eretz alle 8,30 abbiamo trovato le strade bloccate un paio di km prima e dopo alcune telefonate con i nostri amici israeliani di Eretz ci hanno promesso che alle 9,30 sarebbe venuto qualcuno a prenderci. E cosi’ e’ stato. Avuto il permesso di entrare, non abbiamo atteso un minuto di piu’ e quando ci siamo salutati ho visto negli occhi di abuna George la gioia mista alla preoccupazione.  Gioia per aver avuto la possibilita’ di entrare al piu’ presto e poter tornare a condividere questi momenti terribili insieme alla comunita’ che Dio gli ha affidato. Preoccupazione perche’ mentre eravamo in attesa di entrare, diversi F16 sono passati sopra di noi sganciando diversi missili e cosi’ abbiamo subito pensato alla morte che questi missili avrebbero seminato. Perche’ a Gaza non ci sono rifugi per la gente, perche’ a Gaza non ci sono sirene che ti avvertono come in Israele. L’ho sperimentato anche io ieri  ad Eretz.  Partita la sirena, insieme ai tassisti di Rahat che vivono al check point aspettando qualcuno da trasportare, come se tutto fosse normale,  siamo andati a passo veloce dietro un container che ospita i bagni. Ho chiesto se non fosse pericoloso dato che mi sembrava abbastanza debole il container per poterci riparare ma tutti erano tranquilli e mi hanno risposto che anche se un razzo arrivava li’, avrebbe bucato il container da una parte e si sarebbe fermato….insomma non poteva arrivare dall’altra parte del container.

Durante il lancio dei razzi dall’altra parte, mi ha colpito molto questa “serenita’” dei tassisti cosi’ come mi ha colpito molto la “tranquillita’” dei soldati del check point di Eretz con i quali abbiamo passato diverso tempo in attesa dell’abuna Pablo che stava uscendo con un convoglio ONU insieme ad altri cooperanti italiani e a 3 focolarini bloccati sulla Striscia da mercoledi’ scorso. Ci dicevano di entrare nella stanza del controllo passaporti perche’ li’ era “sicura”!

Al suo arrivo abuna Pablo era molto scosso per le nottate di inferno passate.  Mi ha raccontato a fatica di come proprio l’ultima notte ha pensato che non sarebbe uscito vivo da questo inferno, di come ha pianto nel buio della notte circondato da continui e incessanti bombardamenti, di come ha fatto fatica a ‘restare umano” al pensiero che se i missili avevano risparmiato lui e le suore, sicuramente avrebbero ucciso altri e devastato tutto.

Questa mattina ho parlato con abuna George :  Mi racconta al telefono : “notte d’inferno dove la terra ha tremato e la canonica anche…nonostante sia grande e grosso ho dondolato sul letto tutta la notte ed ho avuto un po’ di paura anche io ma ringraziando Dio, abbiamo rivisto la luce del giorno…le suore stanno bene e i nostri cristiani tutti bene ma diversi di loro abitando nella zona di Nasser Street dove la famiglia Dolu e’ stata sterminata, hanno avuto tutti i vetri distrutti e si sentono miracolati….”

Quello che sta succedendo e’ un genocidio fisico che ancora molti non vogliono vedere ma che non restera’ impunito (almeno da DIO). C’e’ una totale dis-informazione su quanto sta accadendo e mi sono convinto anche io che non importa chi ha iniziato prima o dopo (anche se per amore della verita’ sin da agosto Israele ha bombardato la striscia in modo piu’ o meno continuo… per conferma domandare alle nostre suore…o leggete il mio post dell’ 8 settembre (clicca per leggere) sul ritorno a casa di Giries…)

Ora e’ fondamentale dire BASTA !!! Basta a questo massacro fisico e psicologico che deve terminare al piu’ presto e che sta creando seri problemi ai bambini che restano vivi.  La sorellina di Giries, 9 anni , per esempio ha avuto diverse crisi epilettiche per la paura a causa dei continui bombardamenti e mi racconta abuna Pablo che tutti i genitori sono preoccupatissimi per i loro figli e per le conseguenze psicologiche che subiranno…sempre se rimarrano vivi.  Io non ho contatti con le famiglie musulmane ma posso immaginare che la situazione di terrore in cui vivono sia la stessa!!!

In queste notti dove anche io faccio fatica a dormire mi ritornano in mente e nel cuore le immagini degli occhi dei bambini di Gaza che ho visto in questi anni di avanti e indietro con la Striscia.  Occhi terrorizzati che mi imploravano di fare qualcosa… E’ per questo che non posso tacere e restare in silenzio : sarei complice del silenzio di tanti e quello che mi fa’ piu’ male anche della mia chiesa…non quella locale che fa’ quello che puo’ ma di quella aldila’ del mare! Per questo dobbiamo dire BASTA.  Chi puo’ fare qualcosa lo faccia!!!

E’ incredibile come non ci sia nessuna pieta’ e nemmeno un po’ di umanita’ (non ne chiediamo tanta) da parte del mondo ma a maggior ragione da parte di un popolo che certe cose le ha subite e le conosce bene…essere bombardati tutta la notte vuol dire vivere il terrore di poter morire in ogni istante. Sfido chiunque di voi a vivere in questo modo. Ha ragione Michele Giorgio quando dice che i veri eroi sono i civili palestinesi che nonostante questo massacro in corso resistono, resistono e resistono !!! Shame on Israel !!!

P.S.  Un consiglio : Non andate a leggere altri giornalisti italiani e soprattutto non ascoltate le menzogne e le stronzate di Pagliara sulla RAI….da seguire Michele Giorgio per avere in diretta quello cha accade dentro la Striscia di Gaza e quello che scrive Rosa Schiano, una ragazza minuta con una forza straordinaria che vive da tempo dentro Gaza condividendo la drammatica vita di questi poveri disgraziati!  Oggi ha fatto un bell’articolo anche Andrea Avveduto  che vive a Gerusalemme…ma leggete il suo articolo e basta…non il Sussidiario per favore e nemmeno Repubblica ma nemmeno tutti gli altri….vergogna anche su di loro!!!!

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19 risposte a Il massacro di Gaza : la mia testimonianza…

  1. giudig ha detto:

    Grazie per la tua testimonianza, Abuna! 🙂 Siete nelle nostre preghiere e le notizie che arrivano fanno sempre più male . Spero che questo scempio abbia fine! Dio vi benedica tutti e un grosso abbraccio dal Borgo!

  2. ISABELLA CELANO ha detto:

    GRAZIE ABUNA MARIO..ti seguo con apprensione…Dio ti benedica!!

  3. Gabriele ha detto:

    Grazie anche da parte mia, è davvero sconcertante quello che si legge nei “nostri” giornali. Spero si possa risolvere la vostra situazione al piu presto possibile.

  4. Silvia Maestri ha detto:

    Grazie Abuna Mario! Preghiamo per la pace e per gli Uomini di Pace come TE!
    Un abbraccio da Varazze… Silvia

  5. Paolo ha detto:

    Ciao Abuna, perché non posti il medesimo articolo anche su fb? Più siamo a leggerlo, meglio è… Potresti metterlo anche nel gruppo “Con la Palestina nel cuore”… Preghiamo per voi. Ciao!

  6. annalisa longo ha detto:

    Ciao, caro Abuna Mario. Siamo vicini a te e a tutti fratelli di Gaza e cerchiamo di portare avanti la verità qui dove viviamo. Annalisa e tutta la grande Kfamiglia

  7. luisella. ha detto:

    Gridiamolo ai 4 venti allora!!!

  8. marzia franci ha detto:

    grazie Abuna Mario.
    Sono Marzia, tua concittadina, ma ci siamo incrociati e conosciuti qualche anno fa in Terra Santa. Sto cercando di raccontare a mio figlio Ettore di 9 anni cosa sta accadendo così vicino a noi, ai nostri fratelli, e le tue dritte per muoverci in questa giungla mediatica mi sono veramente utili. Noi vogliamo sapere la verità, e soprattutto vogliamo che la sappiano i nostri figli perchè sono la speranza per una risoluzione pacifica di questo conflitto.
    Marzia e Ettore

  9. Laura Ferrari ha detto:

    preghiamo …. preghiamo … preghiamo

  10. Alessandra Ferrati ha detto:

    Ciao Abuna Mario, sono vicina a te ed ai nostri amici palestinesi in questi giorni. Cari saluti da me e dalla mia famiglia, Alessandra (San Giustino)

  11. San Luigi ha detto:

    Solidarietà e vicinanza Padre Abuna, ci vergogniamo un pò della sudditanza morale verso alcune prepotenze quì da noi, e la portiamo con orgoglio come esempio di portatore di Cristo.
    Che la Vergine Regina Palestinae protegga lei e gli abitanti della Striscia di Gaza

  12. Sebastiano Defonte ha detto:

    Ciao don Mario, ci siamo conosciuti l’anno scorso in Terra Santa, facevo del gruppo di don Ezio di Crotone. Volevo dirti che ho pubblicato su Facebook l’articolo di Andrea Avveduto; l’ho trovato molto garbato e puntuale nel descrivere quanto sta accadendo tra Israele e Palestina. Le foto dei bambini morti di Gaza, colpiti dalle bombe, stanno facendo il giro su Facebook ed è curioso che i commenti siano più preoccupati per quelle immagini cruente che non per quegli angeli innocenti. Il mondo deve sapere e avere la consapevolezza di ciò che sta accadendo. Porta la mia vicinanza fraterna alle famiglie colpite e di loro che stiamo pregando perchè torni al più presto la pace. Un caro saluto. Sebastiano Defonte

  13. Eros ha detto:

    Grazie caro Abuna Mario, grazie anche per la capacità di descrivere lucidamente la realtà.
    Non è facile mantenersi lucidi quando sono i bambini le vittime innocenti di azioni scellerate, e allora è l’ira il sentimento che prende il sopravvento.
    L’ira per la stupidità di chi potrebbe e non fa niente per trasformare in energia costruttiva tutto
    l’enorme sforzo economico, fisico ed intellettuale speso in distruzione.
    L’ira per la stupidità di ciascuno di questi imbecilli che non si rendono conto di quanto questa lotta
    non genera veri vantaggi per nessuno, ed anzi danneggia anche loro e i loro figli.

  14. Pauline Attard ha detto:

    Ciao Abuna Mario…saluti da Malta…sono stato con il gruppo di Don Giulio – due settimani fa. Vedo e seguo le notizie su tv e mi fanno tanta pena e anche un po’ di frustrazzione perche non posso fare niente… soltanto preghare…Che Dio sia con te e con tutto loro che vivono la’.

  15. elzeario capecchi ha detto:

    Siamo con te Mario Abuna carocarissimo, con tutta la nostra costernazione, la nostra preoccupazione, la nostra compassione………. Ci angustia anche la nostra inerzia, quella dei ‘potenti’ cattolici….. Scusaci. Sii prudente. ti abbraccio.
    elzeario

  16. Eros ha detto:

    Grazie caro Abuna Mario, grazie anche per la capacità di descrivere lucidamente la realtà.
    Non è facile mantenersi lucidi quando sono i bambini le vittime innocenti di azioni scellerate, e
    allora è l’ira il sentimento che prende il sopravvento.
    L’ira per la stupidità di chi potrebbe e non fa niente per trasformare in energia costruttiva tutto
    l’enorme sforzo economico, fisico ed intellettuale speso in distruzione.
    L’ira per la stupidità di ciascuno di questi “signori” che non si rendono conto di quanto la guerra
    non genera vantaggi per nessuno ed anzi danneggia anche loro e i loro figli.

  17. Anna Casu ha detto:

    E’ incredibile che un popolo che ha vissuto la persecuzione nel XXo secolo, dopo questa esperienza, sia ora lui a perseguitare un altro popolo e non voglia riconoscere lo Stato palestinese. Potrà anche essere stuzzicato dai palestinesi, ma se guardiamo il numero di morti palestinesi anche civili e quelli israeliani, la proporzione fa venire alla mente quella del sistema nazista. Possibile che non si possa risolvere il problema con la diplomazia? E’ dello stato di Israele la terra?
    A.C.

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