Un ulteriore atto di ingiustizia…

La protesta del PAtriarca

“Sono arrivati alle 5 di mattina. Ci hanno costretti ad uscire dalla nostra casa. Ci hanno tolto i cellulari e ci hanno impedito di avvertire qualcuno. Siamo rimasti a guardare mentre i buldozer devastavano la casa.”  Sono le parole della famiglia che abitava  oramai da diversi anni nella casa di proprieta’ del Patriarcato Latino di Gerusalemme appena accanto al check point di Betlemme, distrutta qualche giorno fa’ dalla Municipalita’ di Gerusalemme. Sono arrivati i soldati dell’esercito a “difendere” i buldozer mentre distrugevano tutto. Oggi insieme al Patriarca, ai nostri vescovi, a tanti preti e tantissimi laici siamo stati a manifestare contro questa decisione ingiusta ed assurda. C’eramo anche i consoli generali di Italia e Belgio a supportare la nostra manifestazione. Il Patriarca ha alzato la voce anche contro il metodo usato :  “Pur sapendo benissimo che la casa era di nostra proprieta’ nessuno ci ha avvertito di questo gesto folle ed unilaterale. Questa volta non possiamo fare silenzio di fronte a questa ingiustizia”.  Oggi ci siamo ritrovati insieme a tanti altri sacerdoti e rappresentanti delle varie chiese per dire il nostro NO a questa politica di “pulizia”. Tutta la zone di ulivi rimasta fuori dal muro e’ di proprieta’ dei cristiani. La presenza degli armeni e dei anglicani in supporto a quella massiccia del Patriarcato Latino mi ha fatto scoprire che anche loro hanno delle proprieta’ in quel luogo. Non sapevo che il muro di Betlemme passa preciso nel mezzo della terra degli armeni che hanno un pezzo di qua’ ed un altro di la’ dal muro. E non mi immaginavo che non avessero piu’ rispetto nemmeno per la chiesa cattolica. Il Patriarca ha scritto una lettera di protesta al Ministro degli Interni israeliano. Non sappiamo se dara’ risposta e quale risposta dara’…ma questa volta una risposta ci dovra’ essere!

L’unica cosa che sappiamo e’ che anche oggi si e’ compiuta un altra grave ingiustizia. Giorno dopo giorno, casa dopo casa, mi domando : Quanto potra’ continuare ? Potra’ mai avere futuro uno stato costruito sull’ingiustizia, sulla falsita’ sulla menzogna e sulla disumanita’ ? Non puo’ avere futuro!!!

Ed allora dobbiamo trovare altre strade…fino a quando ci saranno case da buttare giu’ ed altre da tirare su’ ?  Quanto potra’ durare l’Occupazione ? Non potra’ durare in eterno perche’ la terra finira’ ed allora che succedera’ ???

C’e’ bisogno di una riflessione seria dentro Israele altrimenti si prospettano tempi parecchio bui non soltanto per noi ma anche e soprattutto per loro!!!

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16 risposte a Un ulteriore atto di ingiustizia…

  1. bea ha detto:

    E’ un sopruso, è un ingiustizia, è un dolore. Mi unisco a questo vostro dolore e lo offro al nostro Signore, unica consolazione, unica giustizia, unica gioia, unica verità. TENETE DUROOO!!!
    un abbraccio,
    beatrice

  2. Patrizia ha detto:

    Abuna Mario perchè non lanciare una petizione con Change.org e anche con Avaaz.org, e bombardare magari con un miglione di firme il Ministero Israeliano per dire basta!!! a queste ingiustizie?
    Vi sono vicina, con tante preghiere…
    Patrizia

    • Ilaria ha detto:

      Buongiorno Abuna Mario!
      Non ci conosciamo, ma da qualche anno leggo il suo blog e ogni volta non mi capacito di questa ingiustizia…
      Stavo per scrivere anch’io, come dice Patrizia, di lanciare una petizione su Avaaz.org o Change.org, sono dei mezzi che secondo me possono aiutare!!
      Vi ricordo nella preghiera!
      Ilaria

  3. Bianca Pieri ha detto:

    io ci sono stata e ò visto con i miei occhi queste ingiustizie è mai possibile che nessuno possa fare qualcosa per fermare questo è una vergogna

  4. Giacomo Grasso ha detto:

    Gravissimo gesto di ingiustizia e peggio.

  5. Guglielmo Morini ha detto:

    Se saprete non rispondere male al male, provocazione a provocazione, allora sarete i beati che hanno fame e sete di giustizia.
    Noi, anche se lontani, soffriamo e preghiamo (e siamo indignati) assieme a voi. Quando protesterete giustamente ci sarà anche la nostra voce assieme alla nostra.
    La pace del Signore che nessuno vi può togliere lenisca un poco la vostra (e nostra) sofferenza.
    Un forte abbraccio.
    Gulli

  6. Domenico Mogavero ha detto:

    Abuna Mario, come vescovo italiano unisco anch’io la mia voce a quella dei vescovi, dei preti e dei laici per gridare in faccia alle autorità israeliane che la violenza non li rende forti e che la pace non si costruisce con le ingiustizie. Dio ascolta il grido dei poveri e degli ultimi.
    D. Mogavero

  7. don sandro amodeo - trieste ha detto:

    ciao abuna Mario. ti sono vicino con la preghiera e chiedo il dono dello Spirito Santo che infonda forza e coraggio per sostenere questa prova. Prego anche per la conversione di queste persone, affinchè aprano i loro occhi ed il cuore per rendersi conto di quale disastro si stanno facendo complici.
    Un saluto da queste terre dove, sessanta anni fa, è accaduta esattamente la stessa cosa (vedi Istria – Italia – ex Yugoslavia) e la gente, oggi, ancora ne soffre e purtroppo continua ad odiare. Ti garantisco che purtroppo le ferite che oggi si generano saranno molto difficili da sanare nel tempo, lo vedo con la gente della mia città. La mia preghiera per te e per voi tutti è giornaliera. Con tanto affetto e stima, uniti in Cristo, don Sandro – Trieste

  8. eugenia laura baudinelli ha detto:

    Bisogna rispondere uniti, scambiarsi le informazioni utili ad evitare altre sgradite sorprese dai “fratelli maggiorI” almeno di quelli fra loro troppo prepotenti.
    Ma l’unione deve essere visibile…
    diamo un bell’esempio pratico
    cerchiamo almeno di non costruire 13 edifici religiosi “cristiani al giordano”,
    io almeno li vedo così, simboli di disunione e quindi
    non buttiamo risorse
    in queste gare folli tra cristiani.
    e continuiamo a pregare uniti con le colombe di Taybeh.
    eugenia Laura

  9. Gaetano ha detto:

    Nessuno dei capi d’Israele ha provato sulla propria pelle la persecuzione nazista altrimenti non farebbero queste cose.. Sono capaci solo di servirsene strumentalmente sciacallando il dolore delle vittime dell’olocausto.

  10. Gianfranco Monaca ha detto:

    Apprezzo la solidarietà che Gad Lerner e Moni Ovadia hanno manifestato con le vittime delle ingiustizie che si consumano nei Territori Occupati abbandonando per protesta la “comunità ebraica” di Milano. Sono due voci autorevoli che si levano dall’Italia contro un “patriottismo” e un’identitarismo che trascina il mondo verso la violenza istituzionalizzata.

  11. LUISA ha detto:

    E triste vedere tutto questo per un fazoletto di terra preghiamo.

  12. Incredibile!!!!Stanno facendo quello che settanta anni fa è stato fatto ai loro padri……

  13. breisen ha detto:

    L’ha ribloggato su Amolanoia.

  14. elzeario capecchi ha detto:

    Solidale; memore; grato: sono elzeario, con affetto !

  15. Pingback: Un ulteriore atto di ingiustizia… | un INVITO... poi un VIAGGIO

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